Quando la destinazione è un prodotto

Ecco perchè è molto importante anche per un hotel investire nella crescita della sua destinazione di riferimento attraverso una strategia di marketing territoriale.

Che cos'è il marketing territoriale?

È una strategia di promozione fatta per una destinazione turistica in modo che, sia essa stessa che gli operatori che vi lavorano, possano generare maggiori profitti attraverso il turismo. Parliamo di marketing territoriale infatti quando si trasforma una meta turistica in un vero e proprio "prodotto" da posizionare e quindi da vendere sul mercato. Promuovere un particolare territorio però non è un'operazione così semplice come si possa credere, soprattutto se quella destinazione non ha già da sé un richiamo "eccezionale" come hanno, solo per fare un esempio, una Venezia o una Pompei. Ecco perchè, per realizzare un'importante strategia di marketing territoriale è necessario l’impegno e la collaborazione di più soggetti e attività, tra i quali rientrano naturalmente anche quegli alberghi e strutture che di quel territorio fanno parte. Ma non solo ovviamente: è buona norma che facciano parte di una strategia di promozione della destinazione anche tutte quelle attività commerciali strettamente legate al turismo - dai ristoranti ai parchi naturali e ai centri per lo shopping, ad esempio -, che di norma sono molto ricercate dai clienti e turisti nel momento in cui decidono la meta delle loro future vacanze.
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Insomma, per semplificare ancora di più il concetto, si può dire che il marketing territoriale è il modo attraverso il quale una destinazione turistica si racconta ai potenziali clienti e li convince a sceglierla al posto delle altre. Ecco perchè, più è intensa la cooperazione tra tutti gli stakeholder presenti in quella data meta e più si innescano delle "contaminazioni" virtuose che spingono il turista non solo a scegliere una particolare destinazione ma anche quei "servizi" che hanno contribuito a fargliela conoscere. Per un albergo, quindi, è davvero importante investire nella crescita del suo territorio di riferimento. È infatti oramai chiaro a tutti gli imprenditori dell'accoglienza e del turismo che l’autoreferenzialità non trova più spazio in una proposta di vacanza basata sul concetto di esperienza.Anche il miglior hotel del mondo infatti non può offrire un’esperienza di viaggio completa senza l’aiuto del territorio circostante. Può scegliere i migliori sistemi letto, proporre la migliore ristorazione o mettere a disposizione le più innovative soluzioni di wellness e fitness, ma prima o poi l'ospite uscirà anche dalla struttura.
E se allora nel territorio non si sarà creato il giusto circolo virtuoso per coccolare e coinvolgere un turista, anche tutti gli sforzi fatti da un hotel dentro le proprie mura non saranno più sufficienti. A maggior ragione perchè il turista di oggi fa grande leva sul lato esperienziale di ogni viaggio che fa e ama inoltre condividerne gli aspetti in via digitale e immediata grazie a internet e ai social media in particolare. Il viaggiatore è sempre più coinvolto nei quotidiani processi di condivisione dei contenuti e proprio questo suo "coinvolgere" gli altri potenziali consumatori può contribuire tantissimo a far crescere la brand awareness e la brand reputation dei territori che visita. Il turista 2.0 ha voglia di partecipare, non ha problemi ad esprimere la propria opinione in pubblico su canali specifici, magari documentando con foto e video la propria esperienza di viaggio; che diventerà così il punto di partenza per le ricerche online di altri viaggiatori nella loro fase di informazione prima della partenza. Anche questo è il marketing territoriale che fa bene non solo alla destinazione ma anche a chi "la vende", come fa un hotel. La strategia vincente per un albergo allora non è solo quella di investire nel product development della sua destinazione di riferimento ma anche quella di collaborare con le istituzioni e gli enti dedicati alla promozione turistica per arrivare “al cuore” dei viaggiatori insieme più facilmente.
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